La moda ha sempre avuto la sensazione di recitare per me: riuscire a incanalare qualcun altro mettendosi in evidenza, mimetizzandosi o teletrasportandosi in epoche diverse. Essere Holly Golightly o Audrey Horne o Wednesday Addams, anche per un giorno. Porta per me la stessa magia della recitazione. E nel 2016, che sembrava l'anno del mondo che cade a pezzi (come succede nei film, solo che non era un film), la moda e il cinema sono diventati per me una divinità; mi hanno permesso di rinascere ancora e ancora.

CORRELATO: Guarda 12 foto iconiche di Audrey Hepburn su quello che sarebbe stato il suo 87esimo compleanno

C'è sempre stato un immenso conforto nel sapere che se il mondo reale diventava troppo, avrei recitato, un regno separato in cui non dovevo pensare o sentire nulla di personale. Sul set, non importava cosa mi stesse succedendo, e questo è stato sorprendentemente un sollievo. Mi sono rivolto a quello spazio sicuro quando non volevo guardare le notizie, o sentire cosa è successo alle ragazze di tutto il mondo, o leggere cosa stava twittando il nostro presidente eletto.

click fraud protection

Blanchard ispirato da Ragazzi e bambole l'abito del personaggio di Miss Adelaide durante la canzone "Take Back Your Mink"

Blanchard ispirato dall'abito del personaggio di Guys and Dolls Miss Adelaide durante la canzone

Credito: per gentile concessione di Rowan Blanchard

Abbracciare la moda e il cinema non significava cedere alla superficialità; era sopravvivenza. Quando sei un adolescente, ti senti già come se il mondo finisse sempre e poi santo cielo, forse lo è davvero. Non sto dicendo che i vestiti mi abbiano salvato dal mondo reale, ma almeno hanno portato un senso di rapido cambiamento e rinnovamento. Forse quel cambiamento porta speranza, lacrime, rabbia, felicità... Da ragazza, non sono sicura di credere nella fiducia in me stessa tanto quanto credo in recitazione sicuro di sé, e penso che lo stile personale viva tra i due. La moda è politica ma è anche una serie di contraddizioni.

La moda è più metafora che concretezza, e l'unica cosa che voglio per certo in questo momento è la metafora. Cerco metafore con gli abiti che indosso, a volte per non rappresentare nulla ma soprattutto per rappresentare qualcosa nel mezzo. La moda è il mio modo per tirarmi fuori da una società in cui dominano gli uomini. Lo prendo come il mio strumento, la mia scelta, uno spazio vuoto fresco che non è stato riempito e il mio tentativo di riempirlo.

Per altre storie come questa, rispondi InStyleil numero di marzo, su edicola e disponibile per download digitale febbraio 10.